BOLLETTE A 28 GIORNI, RIMBORSO
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Entro il 31 dicembre 2018 gli operatori telefonici avrebbero dovuto rimborsare gli utenti per ogni giorno eroso (illegittimamente) con le bollette a 28 giorni, anche in più fatture.
Cosi veniva deciso dall'Agcom, la cui decisione era stata conferma dal Tar del Lazio, respingendo il ricorso di Vodafone che chiedeva la sospensione della delibera dell'Authority.
Il Consiglio di Stato, che rappresenta il grado di giudizio successivo al primo deciso dal Tar, ha accolto l'istanza di sospensione dell'ordinanza dell'autorità Garante proposta da Tim, Vodafone, Wind e Fastweb che li obbligava a procedere coi rimborsi non più tardi di fine anno, rinviando la pronuncia definitiva entro il 31 marzo.
Circa 70 milioni di utenti (tra linea fissa e linea mobile) con la fatturazione a 28 giorni hanno pagato un mese in più all'anno.
Pertanto, hanno diritto ad essere rimborsati come già stabilito dall'Autorità Garante e dal Tar Lazio, sia i clienti fedeli mediante rimborso in fattura, sia coloro che intanto hanno cambiato operatore, mediante rimborso economico.
Se la decisione -ormai imminente- del Consiglio di Stato confermasse quella del Tar Lazio e del Garante, tutti i consumatori che hanno subito una rimodulazione a 28 giorni avrebbero diritto al rimborso di quanto pagato in più rispetto alla tariffazione basata sul mese solare.
In attesa, si può procedere con la pre-adesione per la richiesta di rimborso per i giorni illegittimamente erosi scaricando il relativo modulo che trovi di seguito.
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