Coronavirus: cosa accade al contratto di abbonamento sottoscritto con la palestra?

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CORONAVIRUS: COSA ACCADE AL CONTRATTO DI ABBONAMENTO SOTTOSCRITTO CON LA PALESTRA?

In questo periodo in cui l’accesso alle sale della palestra è vietato dalle disposizioni messe in atto dai decreti governativi, ci si pone il problema dell’interruzione del contratto di abbonamento sottoscritto che diventa, purtroppo, inutilizzabile.

Vale, in questi casi, il tema dell’impossibilità sopravvenuta regolamentata nel nostro codice civile dall’art. 1256 il quale prevede che, quando per una causa non imputabile al debitore la prestazione diventa impossibile, l'obbligazione si estingue.

Se da un lato, infatti, vi sono le ragioni della palestra alla quale è stata imposta per legge la chiusura per le note restrizioni relative alla prevenzione sui contagi, dall’altra parte vi è il sacrosanto diritto del socio di ottenere la sospensione dell’abbonamento o, nei casi più estremi, addirittura lo scioglimento dal vincolo contrattuale e il conseguente rimborso di quanto già versato alla palestra per il servizio non ancora goduto.

Alcune palestre si stanno organizzando proponendo ai propri soci di “congelare” il proprio abbonamento per poi riavviarlo al termine del periodo di emergenza, ma ciò rappresenta una soluzione che potrebbe non piacere al consumatore, soprattutto nei casi in cui egli abbia optato per l’iscrizione in palestra nei mesi precedenti al periodo estivo non avendo, invece, alcun interesse a rifrequentare la palestra nel periodo immediatamente successivo all’estate.

Cessato il periodo di impossibilità sopravvenuta temporanea, dunque, il fornitore ha la possibilità di mettere a disposizione la propria prestazione, ma il consumatore deve avere il diritto di accettare o di rifiutare pretendendo, in caso di rifiuto, il rimborso di quanto già versato.

Anche l’opzione che alcune strutture stanno adottando con l’organizzazione di corsi a distanza deve rappresentare una semplice attenzione in favore del socio, non potendo essa sostituire l’accesso fisico del consumatore ai locali della palestra autorizzando quest’ultima a pretendere e giustificare il pagamento dell’intero abbonamento mediante allenamenti virtuali, anche in questo periodo di chiusura.

Infine, capita spesso che insieme al contratto con la palestra il consumatore abbia sottoscritto, proprio al fine di pagare il suddetto abbonamento, anche un contratto di finanziamento.

In questi casi è consigliabile scrivere sia alla palestra che alla finanziaria al fine di comunicare l’interruzione del contratto di abbonamento sportivo, ricordiamo diritto sacrosanto del consumatore.

La finanziaria, a sua volta, potrà sospendere le rate di finanziamento le quali, però, passata l’emergenza dovranno essere saldate, salvo future e nuove disposizioni in merito da parte del governo.
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