Capacità di discernimento: rispetto per la figlia che non vuole vedere il padre

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CAPACITA’ DI DISCERNIMENTO: RISPETTO PER LA FIGLIA MINORE CHE NON VUOLE VEDERE IL PADRE

Portare avanti una relazione e, soprattutto, farla funzionare è molto difficile, lo è ancora di più nel caso in cui tale relazione si muti in matrimonio e vi sia la nascita dei figli.

Accade molto spesso che le cose tra marito e non funzionino più e venga, quindi, a mancare quella serenità essenziale per la vita di ognuno e, pertanto, quando non vi è più nessuna soluzione e la convivenza risulta insopportabile l’unica strada da intraprendere è la separazione.

Diversi sono i modi di regolamentare la separazione in quanto essa può essere consensuale o giudiziale.
Il problema sorge nel caso vi siano figli e abbiano la capacità di discernimento e decidano di non avere più a nulla a che fare con uno dei genitori.

Purtroppo, è sovente sentir parlare male un ex coniuge dell’altro/a e viceversa, ciò, anche in presenza di figli minori.
I genitori dovrebbero sempre cercare di mantenere un buon rapporto senza parlare male l’uno dell’altra/o, aggravando, di conseguenza il rapporto.

Se il minore, in tal caso, dovesse decidere di non volere avere a che fare con il padre proprio in virtù di tali comportamenti negativi, il giudice potrebbe acconsentire, in quanto si tratterebbe di rispettare il rifiuto della minore di vedere il padre.
Nel caso di specie si fa riferimento ad un rapporto molto conflittuale tra padre e figlia, fatto di mancanze e comportamenti negativi cui la stessa minore afferma: “Non vedo mio babbo, non lo voglio frequentare, non lo vedo circa da tre/quattro anni.

Dopo la separazione un po' l'ho visto ma dopo visto che il papà aveva comportamenti spiacevoli che mi davano fastidio ed angoscia ho smesso di vederlo. Ci sono molti di questi comportamenti di cui ho detto. Ad esempio, io ero con i miei amici, che sono cattolici, al mare e gli avevo chiesto di non bestemmiare e lui nonostante la mia richiesta ha bestemmiato. Mi ha fatto vergognare. Dopo la separazione, quando siamo usciti mi parlava male della mamma e della nonna, questo anche prima della separazione. Pronunciava anche frasi razziste, dicendomi di non dirlo alla mamma, mio padre dice che le persone di colore sono di serie b e diceva che quello che aveva fatto H. contro gli ebrei era giusto. Mi dava fastidio che lui dicesse cose brutte della mamma e della nonna, mi dava molto fastidio ...Alcune volte adesso mi manda messaggi, io gli ho già spiegato i motivi per cui non voglio vederlo però lui continua ogni tanto a mandarmi messaggi ... Quando gli ho detto che non volevo più vederlo, lui era preoccupato solo di cosa potevano pensare le persone, non del fatto che non mi avrebbe visto ... Con la mamma ho e ho sempre avuto un bellissimo rapporto ....Adesso sto bene così. Sto bene con la mamma e anche con la nonna materna. Quando stavo con mio padre, lui stava sempre al computer, dicendo che doveva lavorare. (...) volta ho visto sul suo computer immagini pornografiche, all'epoca non capivo, e chiedevo a lui. A me dava un sacco di fastidio ....Adesso sono tranquilla e sto bene così” Il Tribunale Forlì Civile con Sentenza15 luglio 2022 n. 718 in merito ha  così deciso che : “A fronte del netto rifiuto della minore di frequentare il padre, il giudice di merito chiamato a pronunciarsi sulle modalità e tempi di visita, in funzione anche del recupero del rapporto, deve valutare l'imposizione di un percorso di sostegno delle relazioni affettive tra genitore e minore attraverso l'impegno delle competenti strutture sociali e di esperti del settore. Nel caso di specie, si è disposta la temporanea sospensione degli incontri-padre figlia così come previsti nella separazione consensuale, che sarebbero ripresi con la volontà della minore in tal senso e tramite il Servizio Sociale.”
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