RIDER: EQUIPARAZIONE DELLA RETRIBUZIONE AL LAVORO SUBORDINATO
I riders hanno il diritto a essere pagati sulla base della retribuzione prevista dal CCNL del settore logistica trasporto merci.
É ciò che ha stabilito la Corte d'Appello di Torino che, con sentenza n. 26/2019 del 11/01/2019, ha riformato la sentenza di primo grado, accogliendo parzialmente le richieste dei cinque rider che hanno prestato servizio per Foodora consegnando pasti a domicilio.
La Corte, si legge nella sentenza, le cui motivazioni devono essere depositate, “accerta e dichiara ex articolo 2 del D.Lgs. n. 81/2015 il diritto degli appellanti a vedersi corrispondere quanto maturato in relazione alla attività lavorativa da loro effettivamente prestata in favore dell’appellata sulla base della retribuzione, diretta, indiretta e differita stabilita per i dipendenti del V livello Ccnl logistica trasporto merci, dedotto quanto percepito”.
È, dunque, la prima volta che la previsione normativa del Jobs Act sopra richiamata trova applicazione da parte della giurisprudenza.
Si fa riferimento, evidentemente, allo scopo di assicurare ad alcune categorie di collaboratori coordinati e continuativi, inseriti nell'organizzazione del committente, tutele equivalenti a quelle del lavoro dipendente.
Tuttavia, i Giudici di secondo grado, respingendo la richiesta di reintegro dei lavoratori, non hanno inteso riqualificare il rapporto di lavoro.
Nel frattempo, si attendono le motivazioni della sentenza che potranno chiarire la distinzione tra equiparazione e riqualificazione nell'ambito del rapporto di collaborazione e del rapporto di subordinazione.
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